Credito d’imposta investimenti al sud

Sono pienamente operative le modifiche in materia di credito d’imposta per gli investimenti al sud inserite nella Legge di conversione del Decreto Mezzogiorno pubblicato di recente in Gazzetta Ufficiale. Il nuovo assetto normativo va ad influire profondamente su quelle che sono le modalità di determinazione del credito d’imposta, l’intensità massima degli aiuti nonché la possibilità di cumulo con altri incentivi.

Il credito d’imposta viene ora determinato in base alla quota del costo complessivo dei beni sopra indicati per ciascun progetto di investimento pari: c a 3 milioni (non più 1,5 ml) per le piccole imprese; c a 10 milioni per le medie imprese (5 ml nella precedente disposizione); c e 15 milioni per le grandi imprese. La norma originaria non sfruttava appieno, per quanto riguarda le regioni ammissibili alle deroghe ai sensi dell’art.107 par. a) e c) (T.F.U.E.), le intensità di aiuto consentite dalla Carta degli Aiuti a finalità regionale 2014- 2020 che nella versione modificata alla data del 23 settembre 2016 fa rientrare ora anche la regione Sardegna tra le regioni ammissibili alle massime intensità di aiuto.

In particolare, con riferimento al credito d’imposta in commento, per imprese ammissibili agli aiuti ai sensi dell’art 107 lettera a (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e ora anche Sardegna) l’intensità massima dei contributi passa:

dal 20 al 45% per piccole imprese;

dal 15 al 35 % per le medie imprese;

dal 10 al 25% per le grandi imprese.




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